Il cotone biologico
Gli obbiettivi del cotone biologico sono di mantenere saldi i principi di salute del suolo dove viene coltivato il cotone, la giustizia sociale e il rispetto per le persone coinvolte nei vari processi di lavorazione, la cura e la sostenibilità del pianeta anche per le generazioni a venire, l'ecologia intesa come equilibrio e sviluppo degli ecosistemi.
Il cotone biologico, chiamato anche cotone organico è l'alternativa ecologica al cotone tradizionale. Il cotone biologico è coltivato seguendo precise regole che impongono agli agricoltori biologici di non utilizzare pesticidi, sostanze chimiche, ma solo metodi e materiali che hanno un impatto positivo sull’ambiente, con sistemi di produzione che mantengono il suolo fertile, vietando l’utilizzo di fertilizzanti chimici, pesticidi o sistemi di coltivazione OGM.
Il cotone biologico viene coltivato seguendo le regole dell’agricoltura biologica, esattamente come avviene per i prodotti alimentari.
La coltivazione di cotone biologico è sostenibile per l’ambiente, ma anche etica sotto l’aspetto sociale. L’utilizzo del cotone standard è invece una delle principali cause dell’inquinamento ambientale, nonché un serio quanto sottovalutato problema sociale, devastante sotto entrambi i punti di vista laddove viene coltivato e lavorato.
La pianta di cotone ha un’altezza che varia dai 50cm ai 4 metri a seconda del paese di origine: Asia, Africa, America sono i luoghi preferiti per questo tipo di coltivazione.
Il cotone biologico è certificato da organizzazioni internazionali a tutela ambientale e sociale, ma la certificazione più diffusa su scala globale è sicuramente il GOTS – Global Organic Textile Standard, un’etichetta che svolge un ruolo davvero importante quando si parla di moda sostenibile, e che possiamo trovare anche su altri tessuti naturali: lino, seta, canapa e lana biologica.
Uno degli aspetti primari nella coltivazione di cotone biologico è la rotazione dei terreni agricoli: la terra contiene un limitato quantitativo di sostanze nutrienti (minerali), ma nelle coltivazioni intensive la terra viene sfruttata fino al totale esaurimento di queste risorse.

